Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:49:36

Si chiama al-Warrâq, qualcosa come “il libraio”, (www.alwaraq.net), e ha sede operativa negli Emirati. È una delle maggiori biblioteche elettroniche del mondo arabo e contiene centinaia di opere classiche. Dalla poesia alle grandi enciclopedie medievali, dalla filosofia ai testi di spiritualità, dalle raccolte di tradizioni profetiche e diritto ai dizionari medievali. Secondo gli ideatori del sito, che è gratuito salvo che per la ricerca avanzata nei testi, «la nostra nazione arabo-islamica affronta una sfida culturale a tutto campo; la risposta comincia dalla rilettura della nostra tradizione culturale e di pensiero, scuotendo la polvere in cui è avvolta dopo secoli di arretratezza ed ignoranza». Considerata la tipologia, il sito è piuttosto frequentato (si aggira intorno ai primi 50.000 al mondo secondo Alexa). Soprattutto colpiscono i libri più gettonati: con oltre un milione di click Le Mille e una notte, seguito a distanza da Le rivelazioni meccane, capolavoro del mistico andaluso Ibn al-‘Arabî. Poi un trattato sull’interpretazione dei sogni, due lessici medievali, la grande antologia di canzoni dell’età abbaside al-Aghanî, alcune opere storiche e le Epistole dei Fratelli della Purità, uno dei testi filosofici più importanti, scritto a Bassora nel X secolo da un misterioso gruppo di anonimi studiosi. Nessuna traccia nella top ten di Ibn Taymiyya e degli altri autori prediletti dal wahabismo imperante, anche a livello editoriale. In evidenza invece la possibilità di scaricare ogni giorno sul cellulare un verso del più famoso poeta arabo, al-Mutanabbî, e fotografie dei maggiori monumenti islamici. A corredo dei testi sono previsti forum di discussione e la possibilità di proporre correzioni per gli errori di stampa. Una sola osservazione critica si deve muovere ai curatori del sito: l’assenza di testi di autori ebrei o cristiani. Eppure l’arabo fu e continua ad essere lingua di cultura anche per molti non-musulmani.