A fine 2017 Papa Francesco ha incontrato i leader del Myanmar e i musulmani Rohingya in Bangladesh

Ultimo aggiornamento: 15/03/2024 10:42:14

Quando il Vaticano ha annunciato che Papa Francesco accettava l’invito del governo del Myanmar per visitare il Paese, la notizia ha generato qualche perplessità. Il Myanmar ha una piccola popolazione cattolica, 700.000 fedeli, e il Paese è a maggioranza buddista. Inoltre, la nazione è sotto scrutinio internazionale per il conflitto dei musulmani dell’Arkhan (oggi la regione del Rakhine, ndr).

Chi conosce il nostro Santo Padre non è sorpreso: il profeta della nostra era ha sempre avuto un amore speciale per coloro che vivono ai margini. Spingendo costantemente la Chiesa ad avere una prospettiva “dalle periferie”, Papa Francesco con la sua visita onora le piccole comunità cristiane. Oltre al Myanmar, riceverà il Papa anche il Bangladesh, Paese musulmano con una comunità molto piccola di cattolici.

Con la sua visita Papa Francesco onora le piccole comunità cristiane La nostra gente, per la maggior parte povera e oggetto di discriminazioni a causa della fede, ha accolto la notizia con immensa gioia. I fedeli hanno un amore sincero per il Pastore e il loro sogno di incontrarlo si avvera oggi. Il Papa potrà vedere con i propri occhi come qui la Chiesa sia realmente cattolica, con le sei tribù colorate e tutti gli altri membri. La Chiesa è l’unica realtà in questo Paese a rappresentare ogni gruppo culturale della società.

La Chiesa cattolica birmana è in grande agitazione: preghiamo che la visita del Santo Padre abbia successo. Sono stati formati vari comitati per rispondere alle sfide logistiche di ospitare un leader così importante, per la Messa e per gli altri eventi, per i quali ci aspettiamo una folla di 300.000 persone. Il Papa ha un amore particolare per i giovani e terminerà la sua visita con una Messa speciale per loro nella cattedrale di Yangon. Infine incontrerà i monaci della nazione.

 

Le difficoltà di un Paese che fatica a trovare la Pace

 

Il governo guidato da Daw Aung San Su Kyi ha accolto la notizia di questa visita con grande speranza. Daw Aung San Su Kyi ha incontrato personalmente il Papa a maggio, semplificando le relazioni diplomatiche. Il governo ha nominato personalità competenti per monitorare la logistica e il protocollo. Il Papa sarà accolto con tutti gli onori dal governo e dovrebbe incontrare anche altri leader e rappresentanti della società civile nella capitale Nay Pyi daw.

 

Il Papa arriverà in un Paese di benedizioni e di sfide. Benedizioni perché dopo sei decenni ci sono un governo democraticamente eletto e una maggiore libertà di stampa: Daw Aung San Su Kyi è riuscita a portare tutte le parti in conflitto assieme per ben due conferenze di pace. Ma anche sfide, perché si fatica a trovare la pace con Giustizia. Il conflitto tra gruppi etnici è un fuoco lento. Il Papa ha specialmente a cuore chi soffre e ha dato voce alle sofferenze dei musulmani nello stato dell’Arakan. Questa sarà la sua sfida, in seguito all’esplosione del conflitto nelle passate settimane. La comunità internazionale è sorpresa dalla risposta del governo democratico e del leader de facto Daw Aung San Su Kyi.

 

La speranza di una nuova era di riconciliazione.

 

C’è speranza nell’aria, la visita del Papa è un pellegrinaggio di pace. Nella sua lettera di invito, il presidente ha scritto che la visita del Papa porterà maggior pace e armonia a questo Paese e tutta la popolazione pensa che la presenza curativa del Santo Padre comincerà una nuova era di pace e riconciliazione.

È un momento di Grazia per la Chiesa e la nazione. Papa Francesco ha vinto il cuore di milioni di persone attraverso il suo amore e la sua semplicità in molti angoli della terra e ne ha ricevuto l’amore. In ogni casa cristiana, ogni bambino, ogni giovane, ogni genitore attende con gioia e felicità l’arrivo del messaggero di Dio sulla terra.

 

 

Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon, Myanmar

 

Testo tradotto dall'inglese

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