Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:10:12
I popoli dell’Africa hanno una lunga storia, più o meno comune, con il cristianesimo e con l’islam e nessuno potrebbe negare che al loro interno la competizione tra il messaggio del Vangelo e il libro del Corano resta grande.
Le popolazioni musulmane in Africa si sono trovate ad essere amministrate fino alla soglia dell’indipendenza politica da potenze europee considerate cristiane. Ma l’islam è tradizionalmente unione di religione, società e Stato e da ciò sono derivate ovunque curiose alleanze tra le amministrazioni e gli amministrati, fatte di interessi reciproci e talvolta contraddittori.
Gli Stati storicamente strutturati e ora indipendenti affidarono la gestione del loro islam nazionale a differenti ministeri, soprattutto quelli degli affari religiosi islamici; di qui la trasmissione e la diffusione di un islam tradizionale un po’ ovunque.
Ma nel quadro degli sforzi riformisti di alcuni pensatori e di nuove istituzioni islamiche internazionali, alcune organizzazioni di da’wa («missione») musulmana si sono poi dedicate a contestare e a combattere ovunque le missioni cristiane, così come a rinnovare la presentazione e l’insegnamento dell’islam, oscillando tra riforma modernista o ripiegamento identitario, applicazione della shari’a o impegno nella jihad, spirituale e bellicoso.
La Lega del Mondo musulmano, fondata nel 1962, che ha sede alla Mecca ed è finanziata dall’Arabia Saudita, afferma un islam intransigente conforme alla scuola canonica chiamata wahabita e vuol sostenere le minoranze musulmane in tutto il mondo e aiutarle ad affermare e diffondere l’islam. Sono migliaia i borsisti musulmani dell’Africa nera che si recano a studiare l’islam alla Mecca e a Medina, al Cairo, a Tripoli, a Tunisi, a Rabat, diventando in Africa i messaggeri di un islam meno tradizionale e più ortodosso e facilitando una «wahabizzazione» generalizzata.
Dalle indipendenze nazionali in qui, il personale delle moschee – talvolta riunito in associazioni nazionali – assicura la trasmissione di un islam più fondamentalista. E ad imitazione delle missioni cristiane, nonché per contrastarne gli influssi, sono nati negli ultimi decenni alcuni organismi islamici di assistenza tecnica o di aiuto umanitario, con l’aiuto della manna petrolifera dei Paesi arabi.
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