Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale
Ultimo aggiornamento: 24/05/2024 17:22:35
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Nel giro di sette giorni, il governo guidato da Benjamin Netanyahu ha ricevuto quattro schiaffi. Il 18 maggio il generale Benny Gantz, già oppositore dell’attuale primo ministro ma entrato a far parte del Gabinetto di guerra dopo l’attacco del 7 ottobre, ha dichiarato che lascerà il suo incarico se entro l’8 giugno prossimo Netanyahu non fornirà un piano dettagliato per Gaza. Il 20 maggio, il procuratore della Corte Penale Internazionale Karim Khan ha annunciato in diretta televisiva di aver chiesto l’incriminazione del capo del governo israeliano, del ministro della Difesa Yoav Gallant e di tre leader di Hamas per crimini di guerra. Il 22 maggio, i governi di tre Stati europei, Irlanda, Norvegia e Spagna, hanno deciso di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. Il 24 maggio, La Corte di Giustizia Internazionale (da non confondere con la Corte Penale, anche se entrambe hanno sede all’Aja) si è nuovamente pronunciata sull’istanza presentata dal Sud Africa, chiedendo a Israele di interrompere «immediatamente» la sua offensiva militare e «ogni altra azione» a Rafah.