Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale
Ultimo aggiornamento: 31/05/2024 17:42:25
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Non c’è voluto molto tempo per conoscere la risposta del governo israeliano al verdetto della Corte Internazionale di Giustizia. Venerdì scorso, il tribunale della Nazioni Unite aveva chiesto allo Stato ebraico di cessare immediatamente la sua offensiva a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. Meno di quarant’otto ore dopo, un attacco aereo israeliano che aveva l’obiettivo di eliminare due dirigenti di Hamas ha fatto almeno 45 morti, molti dei quali bruciati vivi nelle loro tende, e 200 feriti nel campo profughi di Tell al-Sultan. Netanyahu ha parlato di un tragico errore, ma il bagno di sangue ha ulteriormente inasprito le critiche nei confronti di Israele. Ora “tutti gli occhi sono su Rafah”, come si legge in inglese (All eyes on Rafah) in un’immagine diventata virale nel giro di pochi giorni. Commentando la fotografia, molto probabilmente generata con l’intelligenza artificiale, l’Orient-Le Jour ne ha messo in luce un paradosso: perché ricorrere a un’immagine artefatta quando non mancano testimonianze genuine della catastrofe di Rafah? Forse un segno dei tempi.
In realtà, notava il 29 maggio Anshel Pfeffer su Haaretz, non è del tutto vero che l’azione dei due tribunali dell’Aja – la Corte Penale Internazionale e la Corte di Giustizia Internazionale – è stata ininfluente.