Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale
Ultimo aggiornamento: 13/09/2024 16:40:35
Sono soprattutto tre gli argomenti che hanno segnato quest’ultima settimana di guerra in Medio Oriente: il bombardamento di Mawasi, nel Sud della Striscia di Gaza, che ha provocato almeno 19 morti e più di 60 feriti in quella che era definita una “zona sicura” di Khan Younis; l’uccisione della giovane attivista turco-americana Aysenur Eygi in Cisgiordania; e l’attacco israeliano in Siria che ha portato alla morte di 18 persone. Mentre il bilancio umanitario della guerra si fa ogni giorno più grave, questi ultimi avvenimenti scavano un solco nelle relazioni tra lo Stato ebraico e il suo più importante alleato, gli Stati Uniti. Che però, come vedremo, mandano segnali contraddittori.
Partiamo dal bombardamento di Mawasi: centinaia di persone vi si sono rifugiate proprio perché hanno seguito le indicazioni dei militari israeliani, ha ricordato tra gli altri il Guardian. È per questo che l’area è diventata una delle più sovraffollate della Striscia, ha ricordato al-Jazeera. Le rassicurazioni delle IDF non sono però bastate, perché 4 missili hanno colpito la zona, provocando crateri fino a 9 metri di profondità. La linea di difesa israeliana è la medesima adoperata in casi simili (purtroppo frequenti da quasi un anno a questa parte): abbiamo «colpito importanti terroristi di Hamas che operavano all’interno di un centro di comando e controllo situato nella zona umanitaria di Khan Younis».