Una guida ai fatti della settimana nel Mediterraneo allargato e nel mondo musulmano attraverso la stampa internazionale

Ultimo aggiornamento: 17/01/2025 15:39:37

Dopo più di 400 giorni di guerra e innumerevoli fumate nere, i negoziati sulla tregua a Gaza e sullo scambio di ostaggi hanno finalmente avuto esito positivo. La tregua, annunciata mercoledì sera, dovrebbe entrare in vigore domenica. Ma già giovedì mattina ha iniziato a scricchiolare: secondo Benyamin Netanyahu Hamas – che nega – si è rimangiata alcuni degli accordi presi, e perciò il gabinetto di sicurezza israeliano ha rinviato a venerdì la riunione per approvare l’intesa, che dovrebbe poi essere formalizzata dal governo sabato. Nel mentre, però, continuano i bombardamenti israeliani, che nella notte di giovedì hanno provocato almeno 77 vittime.

Ciononostante, il raggiungimento dell’accordo evidenzia il nuovo clima politico generato dall’approssimarsi del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. La palla passa ora a Netanyahu e ai suoi alleati di governo: l’estrema destra sarà disposta a dare il via libera all’intesa, o quantomeno a tenere in piedi l’attuale governo?

L’accordo annunciato mercoledì sera da Doha, favorito e mediato da Qatar, Egitto e Stati Uniti, prevede l’attuazione di diverse fasi che, se portate a completamento, permetteranno di raggiungere la fine del conflitto. La durata della prima fase consiste in sei settimane durante la quale Israele dovrebbe vedere il ritorno di 33 ostaggi. È inoltre previsto il ritiro delle truppe israeliane da alcune zone (incluso il valico di Rafah), l’ingresso di 600 camion di aiuti umanitari al giorncontinua a leggere

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