Le origini del Pakistan e il ruolo che hanno avuto i cristiani e le altre minoranze
Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:52:46
Ci sono vari tipi di minoranze in Pakistan: etnico-linguistiche e religiose. Queste ultime sono le più ovvie e nel presente articolo ci limiteremo ad esse. I cristiani sono circa 3 milioni su una popolazione totale di 150 milioni. Oltre ai cristiani ci sono 3 milioni di indù. Inoltre ci sono gli ahmadi (qadiani) che in Pakistan sono dichiarati non musulmani (1) e gli zoroastriani, conosciuti con il nome di parsi perché originari della Persia (Iran). Infine esistevano undici tribù nel Kalash, discendenti dell'esercito di Alessandro Magno ed installatisi nell'aria settentrionale del Pakistan. Nove di queste tribù sono diventate musulmane nel periodo dell'islamizzazione del Pakistan, durante il governo del dittatore militare Zia-ul-Haq. La loro religione ha qualche elemento della religione greca antica.
La maggior parte dei cristiani, metà dei quali sono protestanti, fu convertita più di 150 anni fa tra le classi depresse degli "intoccabili", chiamati "harijans" dal Mahatma Gandhi, ma oggi noti in India con il nome di "dalits". Per oltre quattro millenni queste persone erano rimaste schiave sulla terra dei ricchi possidenti terrieri indù, buddisti e più tardi musulmani. Solo dopo l'arrivo degli inglesi i missionari comperarono della terra su cui insediarono questi intoccabili, organizzandoli in villaggi cristiani: ne esistono circa 34 in tutto il Pakistan, sia cattolici sia protestanti.
Oltre ai villaggi, le missioni aprirono scuole in tutto il paese. La politica di educazione cattolica differiva da quella dei protestanti. I cattolici davano la massima importanza alle scuole, soprattutto elementari, e a pochi istituti superiori, mentre i protestanti puntavano sui colleges. Questa è la ragione per cui molti protestanti sono laureati ed hanno ricoperto posti di responsabilità nell'amministrazione civile e militare. Tuttavia quando nel 1972 la maggior parte delle scuole e tutti i colleges delle province del Sindh e Punjab furono nazionalizzati, il divario tra protestanti e cattolici prese a scomparire. Entro il 2002 la maggior parte delle scuole ed alcuni colleges furono restituiti ai cristiani, ma durante il periodo di 30 anni in cui furono loro sottratte le istituzioni educative i cristiani persero un'intera generazione di giovani, molti dei quali per sopravvivere si diedero al commercio dell'eroina e dell'alcool (vietato nell'Islam) e si abbandonarono alla delinquenza.
Dalla Colonia ai Club
Prima della fondazione del Pakistan nel 1947, occorre ricordare due notevoli fenomeni. Uno è connesso con lo spirito intraprendente di una piccola comunità originaria della colonia portoghese di Goa, annessa all'India nel 1961. Dal momento che la politica coloniale portoghese era diversa da quella britannica, gli abitanti di Goa non trovavano opportunità per l'educazione (oltre la scuola elementare) e per il lavoro, essendo Goa priva di industrializzazione ed infrastrutture. Gli inglesi invece portarono in India le cose migliori della madrepatria: non solo scuole superiori, ma colleges e università, industrie ed affari, ferrovie, telegrafo ed uno dei migliori sistemi di strade e così via. Perciò ogni abitante di Goa che desiderava ricevere un'educazione o trovare un buon lavoro si vide costretto a passare nell'India britannica.
Quindi gli abitanti di Goa immigrarono a Poona (Pune), Bombay (Mumbai) e Karachi ed altrove in Pakistan, fino a Quetta, Peshawar, Rawalpindi e Lahore. Degna di nota fu la loro capacità organizzativa e la loro intraprendenza. Arrivarono dapprima come cuochi e maggiordomi, impiegati o musicisti. Crearono dei "club" che davano alloggio ai nuovi immigrati finché questi non trovavano casa e lavoro. Allora lasciavano i "club".
Banche e Assicurazioni
Continuando nel loro progresso sociale, aprirono la prima banca, la Karachi Bank, molti buoni panifici, diedero vita alla prima compagnia di assicurazione, la ILACO (Indian Life Insurance Company); notevole anche il maggiore mulino della città, chiamato Mulino di Goa. Successivamente costruirono colonie abitative come Cincanatus Town ed altre due, esclusivamente per cattolici, chiamate Catholic Colony No. 1 e No. 2. Possedevano anche due circoli ricreativi, la Karachi Goan Association e la Goan Union. La prima era proprietaria di un grandissimo campo sportivo che produsse giocatori di hockey a livello olimpico e di cricket a livello nazionale. Molti di questi membri divennero giudici, medici, avvocati, ingegneri e dirigenti in banche, assicurazioni, ditte di spedizione etc. Nei loro circoli ricreativi furono rappresentate due volte, a distanza di 50 anni, opere come Mikado di Gilbert e Sullivan. Molti comperarono della terra ed edificarono case. Oltre a tre colonie di bungalows (due esclusivamente per cattolici) c'erano due complessi abitativi a più piani.
Questa comunità espresse il primo sindaco cattolico di Karachi (Manuel Misquita) e molti Vescovi in India e Pakistan. Purtroppo i discendenti della maggior parte di questa gente intraprendente, subito dopo la spartizione dell'India nel 1947, partirono per la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l'Australia. Il flusso di emigrazione continua ancora oggi. La maggior parte delle imprese fu chiusa; la ILACO fu nazionalizzata. Il mulino fu venduto. Un glorioso capitolo di una piccola ed ardita comunità giunse al termine. Un'altra minoranza eccezionale e di dimensioni ancora più ridotte fu quella degli intellettuali indù del Sindh che iniziarono a convertirsi al Cristianesimo. Si trattò di qualcosa di simile allo Oxford Movement, per cui anglicani come il futuro Cardinal Newman aderirono alla Chiesa Cattolica. Da questi convertiti vennero due preti, il francescano P. Kotwani ed il gesuita P. Bulchand. I convertiti tradussero L'imitazione di Cristo ed i Vangeli in un sindhi così buono che questi testi furono impiegati all'università.
Dopo il 1947, il movimento si arrestò e con altri indù del Sindh i convertiti partirono per Bombay, dove ora risiedono. I parsi sono una comunità molto piccola, ma molto ricca e di alta cultura, notevoli per il senso degli affari al pari di altri gruppi che giunsero in Pakistan originariamente da Gujrat in India, come i bohra, i seguaci dell'Aga Khan e i memon. I primi due gruppi sono sottogruppi della Shi'a, che raggruppa nel complesso il 20% dei musulmani, il resto è sunnita. Anche se di piccola entità, i mistici (sufi) svolsero un ruolo molto importante nel convertire gli indù ed i buddisti dell'Asia meridionale all'Islam. Loro segreto era uno stile di vita semplice, l'utilizzo di un linguaggio popolare e della musica e la loro fama di santità. Esemplare è quanto avvenuto in Kashmir, una regione che era interamente indù o buddista, ma che per opera di alcuni sufi si convertì all'Islam: oggi il Kashmir è infatti uno stato a maggioranza musulmana controllato dall'India (Jammu e Srinagar), con alcune parti in mano al Pakistan.
Ormai generalmente noto a livello mondiale è il trattamento riservato alla minoranze religiose in Pakistan. Ci sono leggi discriminatorie che colpiscono i cristiani. È norma costituzionale che nessun non-musulmano possa essere presidente o primo ministro. La legge sulla blasfemia commina la pena di morte per mancanza di rispetto nei confronti del Profeta Muhammad e l'ergastolo per atti di profanazione contro i cristiani, imprigionati o uccisi. La "Legge sulle Prove" svaluta il peso della testimonianza delle donne e delle minoranze. La Legge del Qisàs e della Diya (2) permette ad una persona facoltosa di farsi prosciogliere dietro pagamento del prezzo di sangue agli eredi della vittima. In tal modo i poveri (quali sono la maggior parte dei cristiani) rimangono uccisi, ma gli assassini si comperano l'impunità. Di recente si sono verificati casi di conversioni forzate all'Islam di indù e cristiani. Per effetto dell'Ordinanza degli Hudùd (3), i cristiani non possono testimoniare contro trasgressori musulmani ed i giudici cristiani non possono processare casi riguardanti le pene Hudùd, poiché appartengono alle leggi islamiche. Ma i cristiani possono essere puniti in forza di queste stesse leggi. Molti studiosi musulmani rifiutano di accettare il sistema delle Leggi Hudùd come islamico.
Diritti Umani e Promozione della Giustizia
Di recente ci sono stati alcuni sviluppi positivi. Il sistema degli elettorati separati, che le minoranze avevano chiamato "il padre di tutti i mali", faceva votare ogni minoranza religiosa per i propri candidati. In tal modo essi risultavano esclusi dalle decisioni principali, perché i musulmani non si curavano minimamente delle minoranze in quanto non potevano ottenerne i voti. Le minoranze infatti potevano scegliere soltanto i loro correligionari che, a differenza dei musulmani, non avevano peso politico o economico e non potevano aiutare la loro gente. Era un caso di apartheid su base religiosa. La "Legge sulla Blasfemia" fu approvata da un parlamento designato secondo il sistema dell'elettorato separato. Nonostante le proteste dei cristiani, i legislatori musulmani non prestarono alcun ascolto. L'avrebbero fatto se avessero avuto bisogno dei loro voti. Ora il governo ha deciso di ritornare al sistema elettorale congiunto in cui le minoranze possono votare per un candidato politicamente ed economicamente forte (musulmano) il quale a sua volta le può aiutare.
Un altro sviluppo positivo è stata la restituzione della maggior parte delle scuole nazionalizzate nel 1972 e di un college. Aspettiamo che ci siano ridate le altre scuole ed i colleges rimanenti. Per concludere, non si può che ammirare lo spirito d'iniziativa ed il contributo all'edificazione della nazione fornito dai cristiani e da altre minoranze. Tradizionalmente, i cristiani sono stati in prima linea nell'educazione e nella sanità. Molti dei leaders del paese hanno studiato in istituzioni cristiane. Sia il presidente Musharraf sia il primo ministro Shaukat Azia sono ex studenti del St. Patrick's School di Karachi e di Colleges cristiani nel Punjab.
La prospera minoranza parsi, benché ridotta di numero, ha offerto anch'essa un notevole contributo alla società. Nuovi ambiti di servizio sono stati aperti dai cristiani nel campo dei diritti umani e della promozione di giustizia e pace. La strategia è lavorare insieme con persone di altre fedi per rendere le strutture socio-politiche ed economiche meno oppressive e più giuste, per esempio correggendo i mali del sistema feudale in cui il proprietario terriero è il signore assoluto, il giudice e l'esecutore nello stesso tempo. Ventidue famiglie controllano l'80% della ricchezza del paese. La parte del leone nel bilancio va alla difesa, lasciando molto poco per la sanità, l'educazione, la costruzione di alloggi e lo stato sociale. La corruzione è tale che l'ammontare totale del denaro sporco di burocrati, politici ed industriali, depositato in banche estere, eguaglia il debito internazionale del Pakistan. In una struttura così corrotta, la maggior parte delle persone soffre, ma le minoranze soffrono ancora di più.
(1) Si tratta di una setta originatasi nel XIX secolo all'interno dell'Islam indiano per effetto della predicazione di Mirza Ghulaan Ahmad, proclamatosi rinnovatore della fede islamica. Secondo l'opinione di molti ulama gli ahmadi non appartengono alla comunità musulmana. Cfr. A. BAUSANI, l'Islam, Garzanti, Milano 1980
(2) Letteralmente legge del taglione e del prezzo del sangue. Si tratta di una norma del diritto islamico classico che regola le sanzioni per omicidio, imponendo a seconda dei casi il taglione o il versamento alla famiglia dell'ucciso di una somma a titolo di risarcimento. [N.d.T.]
(3) La parte di diritto penale regolata direttamente dal Corano: furto, brigantaggio, adulterio, calunnia, assunzione di vino ed apostasia. [N.d.T.]