Rassegna stampa italiana ed estera del 18 gennaio 2018
Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:34:40
Dalla stampa italiana
La Camera dei Deputati ha approvato il decreto missioni con una larga maggioranza. Il testo del decreto approvato ieri prevede il ridimensionamento della presenza militare italiana in Afghanistan e in Iraq e l’intervento in Niger nell’ambito della missione del G5 Sahel (Internazionale).
Gianluca Di Feo su Repubblica (Rep:) si sofferma sulle insidie che incontreranno i militari italiani in Niger: “condizioni difficili sul terreno e la presenza dei jihadisti”.
Il decreto sulle missioni militari italiane all’estero mostra un cambiamento nei principi di fondo che orientano le scelte del governo italiano, scrive Gianandrea Gaiani sul Sole 24 Ore: “il focus strategico dell’Italia si sta spostando da Medio Oriente e Asia Centrale, dove l’Italia è a ruota degli Usa, alle ‘porte di casa’, nel Mediterraneo e in Africa da dove provengono le maggiori minacce alla sicurezza nazionale”.
Due giovani marocchine giramondo, scrive Ilaria Beretta su Mondo e Missione, hanno lanciato Les Voyageuses la prima rivista online in Marocco dedicata ai viaggi al femminile. L’obiettivo? Dare consigli per viaggi alternativi lontano dai flussi turistici ma anche creare una rete che incentivi le donne a superare i pregiudizi culturali e a partire.
Dalla stampa francofona
Emmanuel Macron visita Calais ed espone la sua politica migratoria “realista e ragionevole”. Il contributo di Isabelle de Gaulmyn pubblicato su La Croix.
Yousef al-Qaradawi, presidente dell’Unione mondiale degli Ulema musulmani e ideologo dei Fratelli musulmani, è stato condannato all’ergastolo per il suo coinvolgimento nell’assassinio di un operatore di polizia del Cairo nel 2015 (TelQuel.ma).
Secondo Le Monde, il capo della diplomazia americana Rex Tillerson ha affermato che gli Stati Uniti hanno intenzione di mantenere una presenza militare in Siria, per scongiurare un nuovo proliferare dello Stato Islamico.
Dalla stampa anglofona
Secondo un report di Reuters, il presidente Trump ha negato che il trasferimento dell’ambasciata a Gerusalemme avverrà entro un anno. Il Segretario di Stato Tillerson è stato ancor più cauto: serviranno minimo tre anni.
Dopo alcuni mesi di relativa calma, la tensione tra il Qatar e gli altri paesi del Golfo torna a crescere. Ne parla Simon Henderson in una nota di Policy Analysis per il Washington Institute for Near East Policy.
Riad ha affermato ieri che immetterà 2 miliardi di dollari nelle casse della banca centrale yemenita per stabilizzare la moneta locale. Le agenzie umanitarie criticano l’Arabia Saudita per il blocco che porta alla mancanza di cibo e carburante (Wall Street Journal).