In Albania, cristiani e musulmani si sono sostenuti nel periodo comunista. Oggi c’è un grande ritorno alla religione
Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 08:56:14
Intervista a Skender Bruçai, giugno 2014*
L’Islam in Albania ha un profilo particolare?
L’Islam in Albania è antico e si è radicato nella tradizione locale senza deviare dai suoi fondamenti validi in tutto il mondo. Noi qui abbiamo sempre mantenuto una posizione che non manipolasse la religione o la fede per ragioni politiche o di altro genere.[…]
Qual è il suo giudizio sull’autoproclamatosi Califfato?
Siamo tutti scioccati da ciò che avviene in Iraq: è una vera pazzia e un’ignoranza assoluta. Tutto ciò non ha niente a che fare con la religione islamica. L’idea di uno stato islamico è al di fuori di qualsiasi realtà. La questione, così come Isis la rivendica, è totalmente assurda. Questo gruppo terrorista ha l’obiettivo di rovinare il nome della religione islamica nell’arena internazionale, oppure si tratta di un intero gruppo di mostri che non hanno la minima idea di cosa sia l’Islam. Abbiamo sempre fatto appello ai credenti affinché stessero alla larga da tali provocazioni. Questo è stato inoltre espresso attraverso circolari ufficiali inviate a tutti i mufti del nostro Paese.
Come sono le nuove generazioni rispetto alla domanda religiosa?
Vedo sempre più giovani che vengono a bussare alle porte della religione. Di venerdì le moschee sono sovraffollate di giovani per la preghiera. Le scuole islamiche non reggono l’enorme flusso di studenti, così come anche le università. Il Paese tutto sta tornando in modo inarrestabile alla religione, come mai prima.
*Skender Bruçai, giovane studioso classe 1976, guida dal marzo 2014 la comunità islamica dell’Albania, alla quale si riferisce il 60% circa della popolazione complessiva. Ha seguito con la massima attenzione ogni tappa della visita di Papa Francesco in questa “periferia” in cui il regime comunista per un quarto di secolo tentò di distruggere in modo sistematico e disumano la fede religiosa, senza riuscirci.