L'analisi delle opere più significative pubblicate dalla casa editrice Tawhîd
Ultimo aggiornamento: 02/07/2024 10:46:36
Recensione di Michel Younés (a cura di), L’Islam en France au miroir des éditions Tawhîd, Profac, Lyon 2014
L'Islam en France au miroir des éditions Tawhîd rappresenta il tentativo di un'équipe di ricerca del CECR (Centre d'étude des cultures et des religions) di delineare i contorni dell'Islam francese attraverso l'analisi delle opere più significative pubblicate dalla casa editrice Tawhîd, fondata negli anni '90 per rispondere all'esigenza avvertita dai giovani musulmani nati in Francia di opere divulgative sull'Islam in lingua francese.
I testi di Tawhîd sono analizzati da otto diverse angolazioni: il primo studio, effettuato da Étienne Renaud, si concentra sulla traduzione francese del Corano curata da Mohamed Chiadmi. Sfiorando spesso la parafrasi, questa mostra, a giudizio dell'autore, di non avere tanto una preoccupazione scientifica, quanto l'esigenza di andare incontro al musulmano francese che non ha accesso alla lingua araba. Il secondo contributo è di Michel Younés ed affronta la questione della trasmissione della fede che si traduce, nelle edizioni Tawhîd, in un orientamento che egli definisce «conservatore», nel senso che privilegia affermazioni chiare e certe piuttosto che la riflessione o il dibattito, avendo come scopo quello di dare ai musulmani francesi un'identità forte. Il terzo studio, condotto da Maurice Borrmans, riguarda gli atti del culto e sottolinea che le edizioni Tawhîd si concentrano sulla loro minuziosa descrizione pratica, pur lasciando spazio, quanto meno nei libretti di Suhayl Brahami, a considerazioni di tipo morale e spirituale, a favore di un'interiorizzazione dei riti. Nel quarto contributo Colette Hamza analizza i libri per bambini e nota che la maggior parte sono riedizioni di testi stranieri che, come tali, non tengono conto del contesto francese, ma guarda positivamente al recente tentativo di Tawhîd di crearne di propri. Il quinto studio, realizzato da Bénédicte de Chaffaut, analizza le opere sulla condizione femminile e nota due orientamenti all'interno di Tawhîd: uno che definisce «riformismo tradizionale», evidente nei testi di Hani Ramadan, Fatima Naseef e Malika Dif, secondo cui uomini e donne sono uguali spiritualmente ma diversi biologicamente, per cui hanno diritti e doveri non uguali ma equivalenti; l'altro che qualifica come «riformismo radicale», evidente nei libri di Asma Lamrabet, che contesta la griglia patriarcale che ha condizionato la lettura dei testi fondamentali dell'Islam e l'elaborazione della giurisprudenza, relegando la donna a un ruolo marginale nella società. Segue un altro studio di Maurice Borrmans che, analizzando le tematiche concernenti la vita, la morte, la salute e la malattia, nota che queste vengono trattate in base alle regole classiche dell'Islam, preoccupandosi più d’incoraggiare i musulmani ad affermare la loro identità che di garantire adattamenti che consentano loro di vivere al meglio nella società francese. Il penultimo articolo è di Erwin Tanner e si concentra sulla controversa figura di Tariq Ramadan, autore di diversi libri delle edizioni Tawhîd e che, a suo avviso, pur presentandosi come un riformatore, adotta un approccio tendenzialmente fondamentalista sulla questione di se e come i musulmani possano vivere nelle società europee. L'ultimo contributo è di Bertrand Souchard e analizza il rapporto tra scienza e fede, notando che Tawhîd, pur rifiutando il «creazionismo radicale» di un autore come Harun Yahya, sembra far mostra di un «creazionismo relativo», avendo i suoi diversi autori un approccio essenzialmente fideistico.
Le conclusioni di Michel Younés sono che la linea editoriale di Tawhîd, pur non essendo né univoca né monolitica, mostra che l'interesse principale della casa editrice è quello di trasmettere una solida identità musulmana che possa affermarsi come tale in Francia e non quello di inserirla in una dinamica di interazione con la società circostante. Naturalmente l'Islam, in Francia come altrove, è una realtà plurale, estremamente variegata al suo interno, di cui Tawhîd non rappresenta che una voce. Ci si augura quindi una prosecuzione del lavoro di ricerca del CECR che analizzi anche i libri delle altre case editrici, in modo da consentire una visione globale del tipo di formazione religiosa destinata ai musulmani di Francia.
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