Gamal al-Banna si autodefinisce come un «pensatore musulmano liberale» e un guardiano dell’arabità e dell’Islam in Egitto. Autore di oltre cento fra volumi e opuscoli e di una cartolina periodica sul quotidiano al-Masri al Yawm molto in voga, si è assunto un ruolo che nessuno, a suo giudizio, osa accollarsi. Si è impegnato a rinnovare le basi del «sapere istituzionale musulmano» in vigore, cioè il sapere costituito dal commento esegetico (tafsîr), dalla tradizione (hadîth) e dalla giurisprudenza (fiqh).