L’esperienza di shaykha Safia Shahid è alla base del Women’s Muslim College, centro educativo islamico pensato per le donne inglesi

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Ultimo aggiornamento: 18/06/2024 15:18:38

Dopo cinque anni passati in Siria ad approfondire la tradizione islamica, shaykha Safia Shahid inizia a insegnare e ad accompagnare delle studentesse nel loro percorso di conoscenza dell’Islam. Da questa esperienza nasce il Women’s Muslim College, un centro educativo pensato per fornire alle donne di fede islamica del Regno Unito una preparazione religiosa adeguata, che consenta loro di rispondere alle sfide con cui si trovano a fare i conti in Europa.

 

Il Women’s Muslim College è una delle poche strutture educative islamiche del Regno Unito destinate alle donne. Com’è nata l’idea di creare questo istituto?

 

Ho iniziato a insegnare e accompagnare aspiranti studenti dopo aver passato cinque anni in Siria a studiare la tradizione islamica. Il rendimento scolastico delle donne che seguivo era sorprendente. Eccellevano nell’apprendimento delle diverse discipline islamiche e si applicavano allo studio in modo eccezionale. Riconoscendo il potenziale di queste donne, ho promosso delle opportunità di insegnamento per quelle più qualificate. Poiché il numero delle studentesse e delle insegnanti cresceva, si è fatta strada l’idea di creare un istituto scolastico che potesse rilanciare il sapere femminile. È stata una conseguenza logica dell’aumento del lavoro. Ho fondato il Women’s Muslim College con il sostegno e la guida dello shaykh Muhammad al-Yaqoubi, nel 2017.

L’istruzione svolge un ruolo fondamentale nella tradizione islamica, una posizione eminente attestata dal Corano, dagli hadīth e dalla letteratura scientifica

L’istruzione svolge un ruolo fondamentale nella tradizione islamica, una posizione eminente attestata dal Corano, dagli hadīth e dalla letteratura scientifica. L’accento posto sull’apprendimento si riscontra in diversi versetti del Corano, come «Signore! Accresci la mia scienza!» (Cor. 20,114). E questa centralità è richiamata sin dal primo versetto del Corano a essere rivelato: «Leggi» (Cor. 96,1). Il Corano incoraggia la riflessione e l’uso dell’intelletto: «E in verità, nella creazione dei cieli e della terra e nell’alternarsi del giorno e della notte vi sono segni per quei che han sano intelletto» (Cor. 3,190). Gli hadīth elaborano ulteriormente il concetto, attraverso alcune narrazioni come «Cercare la conoscenza è un dovere di ogni musulmano». Considerate le forti evidenze testuali a favore dell’istruzione, è bellissimo soddisfare i bisogni educativi e spirituali delle donne musulmane e, più in generale, dell’intera comunità; come afferma un proverbio arabo: «Una madre è una scuola. Rafforza lei e rafforzerai una grande nazione».

 

Quali sono i corsi offerti dal college e quali materie vengono insegnate?

 

L’ammiraglia del College è il corso quadriennale in Scienze islamiche nel contesto moderno, concepito per offrire un’istruzione di massimo livello e per formare studiose radicate nella tradizione intellettuale islamica, con le competenze e la preparazione richieste per svolgere funzioni di guida nella società moderna. Il diploma in Scienze islamiche è un corso part-time della durata di un anno accademico, pensato per fornire alle studentesse i fondamenti della conoscenza obbligatoria per ogni musulmano. Il College offre anche un’ampia gamma di corsi in diverse materie afferenti alle scienze islamiche. I programmi e i corsi si rivolgono a donne di ogni età e di ogni livello di istruzione islamica. Tra le materie ci sono la recitazione coranica (tajwīd), il credo islamico (ʻaqīda), il diritto islamico (fiqh), i ritratti del Profeta (shamāʼil) e la spiritualità (tasawwuf).

L’accento posto sull’apprendimento si riscontra in diversi versetti del Corano

La recitazione coranica (tajwīd) fornisce alle studentesse la competenza per recitare il Corano secondo le regole della salmodia. Il corso di spiritualità (tasawwuf), che è considerata l’essenza della religione islamica, introduce le studentesse a tematiche come la purificazione del cuore, la virtù del pentimento, il perfezionamento dell’anima e la vicinanza spirituale a Dio. Il diritto islamico (fiqh) prevede lo studio dei doveri religiosi relativi alla purificazione, alla preghiera e ad altre questioni attinenti alla scienza complessiva della giurisprudenza islamica. Il corso consente di praticare correttamente gli obblighi religiosi. Il credo islamico (ʻaqīda) tenta di fornire una corretta comprensione del nucleo dottrinario della fede islamica.

 

Il College è orgoglioso di aiutare le donne musulmane a raggiungere i loro obiettivi intellettuali e spirituali Tra i suoi aspetti essenziali ci sono gli attributi divini, la profezia e le questioni che riguardano l’invisibile, come la resurrezione e l’aldilà. Il corso sui ritratti del Profeta (shamāʼil) mostra alle studentesse il profeta Muhammad da una prospettiva unica. Insegnando le sue nobili qualità, il suo carattere, le sue abitudini alimentari, la sua risata, il suo modo di camminare, di vestire e altri aspetti personali, questa disciplina presenta i dettagli intimi della vita del Profeta, andando al di là del mero studio degli eventi della sua vita. Il programma in Scienze islamiche nel contesto moderno va più a fondo e comprende materie come l’esegesi coranica (tafsīr), la tradizione profetica (hadīth), i principi del diritto islamico (usūl al-fiqh), la metodologia degli hadīth (mustalah al-hadīth) e altre.

 

Chi sono le donne che decidono di iscriversi al College e che tipo di opportunità di lavoro cercano dopo la laurea?

 

Tra le donne che si iscrivono al College ci sono giovani che hanno appena terminato gli studi secondari, professioniste, madri e mogli. Studiano sia a un livello accademico di base che a un livello avanzato. Dietro a entrambi i livelli c’è il desiderio di acquisire la conoscenza necessaria per la pratica della fede islamica, di raggiungere una maggiore prossimità al Signore e di essere musulmane migliori. Il College è orgoglioso di aiutare le donne musulmane a raggiungere i loro obiettivi intellettuali e spirituali. L’istruzione islamica è l’ancora di salvezza dei musulmani e un mezzo per avere vite spiritualmente appaganti. Dal momento che il College è stato aperto da poco, non si è ancora laureata nessuna studentessa del corso di studio. Ad ogni modo, il corso prepara a una carriera nel campo dell’istruzione, per poter insegnare nei contesti più vari.

L’istruzione islamica è l’ancora di salvezza dei musulmani e un mezzo per avere vite spiritualmente appaganti

Lei ha frequentato le lezioni dello shaykh Muhammad Al-Yaqoubi. Quale dei suoi insegnamenti è stato per lei la principale fonte di ispirazione, in quando studiosa donna?

Tutti gli insegnamenti dello shaykh sono stati una preziosa fonte di ispirazione per me. La sua profonda saggezza, conoscenza ed erudizione sono fenomenali, avendo studiato più di 500 libri nelle diverse scienze islamiche sotto la guida di suo padre. La principale eredità che lascia agli studenti è la possibilità di frequentare un solido corso di studi tradizionali in un ambiente accademico e spirituale. Di particolare ispirazione sono la sua dedizione nel confutare gli estremismi, evidente nel suo celebre libro Refuting ISIS (“Contro l’ISIS”), e il suo impegno pubblico nel denunciare le loro azioni terroristiche e le loro barbarie. È meraviglioso vedere una voce di spicco che offre chiarezza in un’epoca di confusione e che guida le masse nelle questioni rilevanti dei nostri tempi. Inoltre, i suoi insegnamenti sulla spiritualità sono profondi e hanno un effetto trasformante, consentendo una migliore relazione con il Signore e spronando al raggiungimento di livelli spirituali più elevati.

 

Che ruolo ha svolto il sapere islamico femminile nella storia islamica? In questa tradizione, c’è qualche studiosa che l’ha particolarmente ispirata?

 

Una delle caratteristiche straordinarie della tradizione islamica è l’inclusione femminile nell’istruzione e nello studio. Le donne musulmane hanno raggiunto una posizione di primo piano nel mondo accademico islamico. L’analisi della storia islamica mette in luce una ricca eredità di donne che si sono distinte nelle discipline islamiche come la tradizione profetica (hadīth), il diritto islamico (fiqh), la letteratura (adab) e la spiritualità (tasawwuf). Luminari come Sayyida ʻĀʼisha, Zaynab bint al-Kamāl, Fātima al-Fihrī e molte altre hanno avuto un impatto enorme sulla civiltà islamica. Queste incredibili donne, dotate di un’ elevata caratura intellettuale e spirituale, sono oggi di grande ispirazione sia per le donne che per gli uomini musulmani.

 

Sayyida ʻĀʼisha (una delle mogli di Muhammad, NdR) è una studiosa particolarmente stimolante. Abū Mūsā al-Ashʻarī, uno dei principali compagni del profeta, ha detto: «Per noi, compagni del Profeta, nessun hadīth ha mai rappresentato una difficoltà, tranne quello su cui abbiamo interrogato Sayyida ʻĀʼisha, scoprendo che ne era a conoscenza». I più illustri compagni l’hanno consultata, chiedendo il suo parere. Hanno testimoniato la sua intelligenza ed eloquenza. Il nostro signore Mūsā Ibn Talha ha detto: «Non ho mai visto una persona più eloquente di Sayyida ʻĀʼisha» e l’imam Zuhrī ha detto: «Se la sapienza di Sayyida ʻĀʼisha fosse comparata a quella di tutte le donne, la sapienza di Sayyida ʻĀʼisha sarebbe superiore!».

 

Un numero significativo di donne vogliono rispondere alle sfide dei musulmani in Europa La sua cultura abbracciava diversi argomenti, tra cui il Corano, il diritto, la poesia e la medicina. Uomini e donne musulmani beneficiano ancora oggi, quattordici secoli dopo, della trasmissione e della diffusione del suo vasto sapere, che comprendeva un gran numero di narrazioni profetiche. Alcuni importanti eventi della storia dell’Islam sono stati narrati solo da lei.

Inoltre, Sayyida ʻĀʼisha è ammirata per la sua devozione e le sue azioni virtuose, tra cui quella di digiunare e di spendere soldi per i poveri. Era conosciuta per il suo altruismo. Quando ricevette un’importante somma di denaro, la utilizzò per i poveri, dimenticandosi dei suoi stessi bisogni. Quel giorno stava digiunando e il suo assistente le ricordò che non avevano niente con cui rompere il digiuno.

 

Perché è così importante rilanciare lo studio islamico femminile in Europa?

 

Un numero significativo di donne, al contempo europee e con un’identità musulmana, vogliono avere un ruolo attivo per poter rispondere positivamente alle sfide affrontate dai musulmani che vivono in Europa. Fare questo porterà a delle comunità coese, con una visione condivisa dei punti in comune e, allo stesso tempo, una capacità di rispetto delle differenze.

 

I veri insegnamenti dell’Islam sono fondati sulle sacre promesse di pace, misericordia, moderazione e protezione della vita. Coloro che non riescono a condividere questi principi basilari della fede islamica, e al contrario interpretano male i suoi insegnamenti, propongono delle ideologie estremiste che non hanno alcun fondamento in nessun insegnamento dell’Islam.

 

Il miglior modo per combattere l’estremismo è diffondere una conoscenza basata su una corretta interpretazione e formare delle giovani donne studiose, insegnanti e mufti. Dotate di conoscenza e saggezza, esse possono contrastare le interpretazioni errate che conducono all’estremismo.

 

La scienza sacra rappresentata da un patrimonio intellettuale islamico secolare sta al cuore degli insegnamenti del College. Collegate con questa gloriosa tradizione, le donne daranno un contributo forte e positivo alla società come perfette ambasciatrici di un Islam modellato sulla caratteristica profetica della misericordia.

 

Qual è la sua valutazione sul femminismo islamico moderno e sull’interpretazione dei testi sacri da una prospettiva di genere?

 

Nell’Arabia preislamica, le donne erano oggetto di numerosi maltrattamenti; subivano grandi ingiustizie, erano considerate come un bene materiale ed erano private dell’eredità. L’infanticidio femminile era dilagante. Gli arabi sotterravano le loro figlie ancora vive a causa della vergogna che provavano per aver avuto una bambina. Nel bel mezzo di questa oppressione contro le donne, gli insegnamenti e i comandamenti del Profeta Muhammad stabilirono i loro diritti e trasformarono completamente il loro status, rendendole onorate e rispettate nella società. È importante sottolineare che nell’Islam le donne musulmane sono parte integrante della società. Il Corano dice: «Non manderò perduta una sola opera di voi che operate, siate maschi o siate femmine» (Cor. 3,195). Millequattrocento anni fa, i testi sacri diedero alle donne diritti mai visti; al tempo fu rivoluzionario e le donne musulmane continuano a godere di quei diritti ancora oggi. Tra gli hadīth che esortano a trattare bene le donne troviamo: «Il migliore fra voi è colui che è migliore verso la propria moglie» e «il paradiso giace sotto i piedi delle madri». Furono questi diritti a permettere a Fātima al-Fihrī di fondare, nel IX secolo, una delle più importanti università e moschee del mondo, la Qarawiyyīn, a Fes, in Marocco. Ereditò dal ricco padre un’ingente somma di denaro e la spese per creare questo meraviglioso contributo alla civiltà islamica. È un importante esempio di partecipazione e azione femminile nella società.

 

I versetti e gli hadīth che ho citato costituiscono una valida dimostrazione della condizione positiva delle donne musulmane. Le prospettive del femminismo islamico e le interpretazioni di genere che si oppongono alle interpretazioni consolidate nella tradizione islamica (a causa di una presunta oppressione patriarcale) sono discutibili. Per esempio, lo hijab non implica l’inferiorità della donna musulmana. Piuttosto, le persone si distinguono agli occhi di Dio in base al loro livello di devozione: «Il più nobile tra di voi è colui che più teme Iddio» (Cor. 49,13).

 

Soprattutto in Occidente, la situazione delle donne musulmane è generalmente trattata attraverso la lente di questioni controverse, come lo hijab e le relazioni di genere. Le donne musulmane sono spesso dipinte come vittime e oppresse. Qual è il suo punto di vista su questo tipo di dibattiti?

 

In alcuni contesti, la rappresentazione contemporanea dell’Islam e dei musulmani è decisamente problematica. Purtroppo, la descrizione delle donne musulmane come vittime e oppresse nasconde il fatto che molte donne musulmane indossano lo hijab con gioia e per devozione religiosa. Sono orgogliosa di essere una di loro e lo sono anche le molte donne musulmane con cui interagisco regolarmente a livello nazionale e internazionale. Perciò non ci riconosciamo in narrazioni che presuppongono che siamo oppresse perché portiamo un pezzo di stoffa in testa o perché aderiamo ad altri principi e pratiche religiose.

 

La narrazione dell’Islam dal punto di vista dei praticanti, la cui comprensione è fondata su interpretazioni corrette della tradizione islamica, contrasta con narrazioni sulle donne musulmane “oppresse” diffuse dai media. Sarebbe utile guardare al di là di certi mezzi di informazione, che sono interessati a promuovere una forma sensazionalista d’Islam. Tuttavia, la maggiore diffusione di narrazioni positive potrebbe contrastare la disumanizzazione dei musulmani e sfatare le concezioni errate non solo sulle donne musulmane, ma sull’Islam in generale.

 

È interessante (ma non sorprendente) che l’idea di velare la testa sia presente nelle altre tradizioni religiose abramitiche, come nella tradizione paleocristiana, un fenomeno ora probabilmente più evidente nel caso delle suore. Non ho mai visto un’immagine tradizionale della Vergine Maria in cui quest’ultima non indossasse un velo sopra la testa. La stessa pratica è presente anche nella tradizione ebraica ortodossa. In un’epoca di retorica divisiva e di narrazioni che parlano di “scontro di civiltà”, sarebbe positivo concentrarsi sui nostri punti in comune e sul desiderio sia delle comunità musulmane che di quelle non musulmane di vivere in una convivenza pacifica.

 

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