Autore: John W. Kiser
Titolo: The Monks of Tibhirine
Editore: St. Martin's Press, New York 2002, pp. 352

Traduzione Francese: Passion pour l'Algérie, les moines de Tibhirine
Editore: Nouvelle Cité, Paris 2006, pp. 478

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Ultimo aggiornamento: 22/04/2022 09:51:28

Il libro di John Kiser racconta la storia del rapimento e dell'assassinio di P. Christian Chergé e dei suoi sei frati trappisti del Monastero algerino di Notre-Dame de l'Atlas, a Tibhirine, un rapimento e un assassinio i cui autori e moventi precisi non sono ancora chiari. Da questo punto di vista l'opera si legge un po' come un romanzo poliziesco. La suspense e i risultati attesi dall'inchiesta catturerebbero tutti gli amanti dei gialli all'americana, anche se si tratta di raccontare un dramma reale, con tutta la serietà e il rispetto richiesti. Si esplorano i diversi scenari e alla fine il mistero resta intatto. È senza dubbio una delle ragioni del grande clamore mediatico che l'assassinio ha generato. Ma il secondo scopo di John Kiser è comprendere ciò che, nella storia dell'Algeria, può spiegare la violenza che ha colpito sette uomini innocenti, vittime, tra migliaia di altre, di una lotta armata sempre più violenta. Sono allora la dimensione politica, economica, sociale e culturale del disagio algerino a essere affrontate in tutta la loro complessità. Risalendo alle radici profonde e antiche della crisi, l'autore arriva finalmente a porre una domanda fondamentale: «Qual è l'identità dell'Algeria contemporanea?». La domanda porta a una serie di analisi che conferiscono al giornalismo di investigazione la ricchezza di uno studio storico. Questa riflessione sulle cause della violenza che si rifà all'Islam è più che mai d'attualità dopo l'11 settembre, la seconda guerra in Iraq, il deterioramento della situazione in Medio Oriente e gli attentati terroristici a livello mondiale. Infine il terzo filo conduttore, che si intreccia ai due precedenti, è il carattere propriamente religioso, spirituale e mistico di questa avventura umana che si riferisce continuamente a Dio. Così i monaci cristiani accettano il rischio di morire per amore dei loro prossimi, in osservanza del solo comandamento divino lasciato dal Cristo degli Evangelisti: «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato». Nello stesso tempo, i terroristi islamisti si lanciano in una vasta campagna di assassinii di civili innocenti in nome di versetti coranici, invocando anch'essi la parola increata di Allah. Attraverso una galleria di ritratti affascinante e all'altezza degli avvenimenti tragici che scuotono il Monastero di Tibhirine, l'inchiesta poliziesca, diventata analisi socio-storica, si arricchisce dunque di una riflessione sulla natura e le forme della fede, nella Chiesa cattolica e nell'Islam, nei loro rispettivi rapporti con la decolonizzazione, l'avvento dell'idea democratica e il dialogo interreligioso, in un contesto di globalizzazione accelerata. Detto in altri termini, la morte dei monaci di Tibhirine continua a destare interesse perché si tratta anche e soprattutto di un grande avvenimento della storia spirituale dell'umanità.

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