Informazioni e approfondimenti sulle società musulmane e sull’incontro tra mondo islamico e Occidente
Ti offriamo approfondimenti di qualità sulle società musulmane e sull’incontro tra mondo islamico e Occidente.
Tunisia/ Il popolo che scendendo in piazza ha rifiutato la dittatura, in qualsiasi forma si presenti, compresa quella sulle coscienze, oggi si confronta sui limiti dell’espressione pubblica: fin dove può arrivare? E chi la controlla?
Egitto/ Nel complesso Risiko giocato a colpi di consultazioni elettorali, manifestazioni rivoluzionarie e ricorsi all’Alta Corte, il grande Paese liberatosi dal regime trentennale di Mubarak è stretto oggi tra le mosse e contromosse dei due principali protagonisti che si contendono il potere.
Turchia/ Per la sua capacità di combinare repubblica, laicità e Islam, il cosiddetto “modello turco” ispira alcuni dei protagonisti della transizione araba e gode di un’immagine positiva a livello internazionale. Eppure il tentativo di definirne le componenti salienti lascia emergere la sua non esportabilità e i suoi limiti.
L’Occidente e le “primavere”/ Anche i filosofi fanno i conti con le rivolte di Tunisia ed Egitto. Ne emergono letture che, pur condizionate da riferimenti ideologici diversi, cercano di approdare a una lezione comune: nelle richieste di dignità, diritti umani e giustizia economica c’è un universale all’opera.
Tunisia/ La frammentarietà della società contemporanea rende necessaria, seppur difficile, la conciliazione tra l’Islam e il pluralismo, a tratti tentata nella storia passata. Essa oggi dipende da fattori di natura religiosa e culturale in generale, ma anche politici, sociali ed economici e si regge sull’alleanza tra la fede libera, il sapere contemporaneo e lo spirito critico.
Tunisia/ Grazie a una libertà di espressione mai conosciuta prima, si torna a dibattere sul significato di applicazione della sharî‘a in uno Stato moderno. Ma anche senza nominarla, è possibile perseguire un progetto politico islamico in una democrazia elettorale.
Le domande con cui i fedeli delle due religioni si trovano oggi a fare i conti sono sufficientemente condivise
Secolarismo e libertà religiosa/ Mentre la cronaca documenta una certa intolleranza laicista all’interno dei moderni Stati europei e il pluralismo post-secolare mostra i suoi limiti, sembra riemergere una terza antica via capace di favorire la ricerca del bene comune e di integrare l’Islam in Occidente.
Fede e politica/ Negli scritti degli anni ’40 di Augusto Del Noce si rintraccia una riflessione di sorprendente attualità sulla necessità per una democrazia autenticamente liberale di fondarsi sul rispetto della singolarità della persona intesa come apertura alla trascendenza. Un modello che interpella anche gli attuali partiti a riferimento religioso islamico.
Tunisia/ Per an-Nahda, il partito di maggioranza oggi nel Paese, il riferimento islamico sembra aver vissuto una certa evoluzione, passando dall’ideale dell’affermazione dei dogmi dell’Islam al confronto con le domande del popolo, la realtà politica e le circostanze storiche concrete.
Moncef Marzouki, Presidente della Repubblica tunisina
Tunisia/ Dopo la caduta di Ben Ali, nelle moschee e nella società il discorso religioso si è emancipato dal controllo statale e si va pluralizzando. An-Nahda punta a mantenere la barra al centro, pretendendo libertà di espressione per tutti, persino per gli estremisti salafiti, sperando nella loro responsabilizzazione e capacità di rientrare nel gioco democratico.
Web Agency Milano Bluedog